E’ necessario ricercare una prospettiva da cui osservare, ma soprattutto ascoltare, ciò che il mondo ci sta dicendo. Il pianeta in cui viviamo, e la gente che lo abita, infatti, sono le nostre stelle polari, da seguire per navigare sicuri verso il futuro. Futuro necessariamente cambiato repentinamente a causa della  pandemia.

Oggi, più che mai, pensare significa “fare ordine” nel caos emozionale che sta generando la domanda sul dopo. Negli ultimi tempi, l’informazione e la comunicazione hanno faticato a trovare la strada della chiarezza e, come se non bastasse, non ci facciamo mancare nuove guerre, nuovi soprusi di genere e di intere popolazioni, nel contesto di un’emergenza ambientale mai incombente come adesso.

Per ripartire servono priorità, punti fermi, da cui è impossibile prescindere: in campo scientifico ovviamente, ma anche ambientale, sociale, economico, culturale e umano. Uno shift di paradigma, insomma, che inneschi un cambiamento radicale. Un “ora o mai più” che deve partire dall’ascolto profondo, unica via possibile verso la comprensione di ciò che sta accadendo sulla terra, per innescare nuove strategie di ripresa e sopravvivenza.